
Ogni piccolo dettaglio, ogni cimelio o minuscolo frammento può raccontare storie a chi sa leggerne le connessioni, il contesto e ricostruirne il significato.
Queste piccole boccettine da me ritrovate tra gli alberi di agrumi di Maredolce testimoniano una delle più fiorenti attività industriali che dai primi dell’Ottocento hanno interessato la nostra Isola fino ai primi decenni del Novecento. Esse contenevano olii essenziali odorosi estratti dai fiori degli agrumi (zagara) per la vendita nelle eleganti profumerie della nostra città. È documentato che dalla Provenza vennero prima a Napoli e poi a Palermo i fratelli Senes insieme al noto Hugony per impiantare una fabbrica di profumi, saponi vegetali e distillati odorosi nella borgata marinara di Vergine Maria in quella località che poi sarà denominata per questa evidenza “Il Francese”. Ancor oggi è possibile osservare il rudere di quella casina che ospitò dodici lavoranti, un forno e il pentolone in rame con gli alambicchi per la distillazione e il pozzo per l’acqua. I Senes e Hugony, al contrario della fabbrica di Maredolce che distillava la zagara, distillavano una geranio odoroso portato dalla Provenza e a sua volta importato dal Sud Africa, il Pelargonium Graveolens. A metà Ottocento i più noti profumieri incrociarono varie specie di questi gerani per ottenere una maggiore concentrazione odorosa per la produzione di olio essenziale. I Pelargoni graveolens, capitatum e radens divennero ben presto oggetto di incroci e sperimentazioni.
A Maredolce la fabbrica si trovava al centro dell’isolotto un tempo circondato dal lago.
Le eleganti confezioni di profumi venivano esportate in tutto il mondo allo stesso modo delle cassette degli agrumi avvolti in eleganti veline e serigrafate con raffinati stencil che rappresentano i loghi delle ditte produttrici.
A volte basta poco per raccontare storie, forse dovremmo avere un po’ più di curiosità verso questa nostra terra in cui gli antenati ci hanno trasmesso tanto.